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ToggleCon l’introduzione della nuova normativa sui Punti Vendita Ricariche (PVR), i costi di apertura e le procedure sono cambiati, creando nuove opportunità ma anche nuovi obblighi. Ecco i dettagli:
Fino alla determina del 25 ottobre 2024, avviare un PVR era semplice e quasi privo di costi. I PVR operavano come attività secondarie (spesso integrati in bar o tabaccherie), senza dover richiedere autorizzazioni TULPS per le attività prevalenti , e con tutti i costi di apertura generalmente coperti dal concessionario di gioco.
Il bookmaker si occupava dell’installazione delle attrezzature necessarie e della configurazione tecnica per le ricariche online e la registrazione dei giocatori.
Con la nuova legge PVR 2024, sono stati introdotti nuovi requisiti che hanno aumentato di fatto i costi per chi vuole aprire o continuare a operare già come PVR. Le principali novità includono:
Con la nuova normativa, i gestori di PVR non solo devono completare l’iscrizione all’Albo e versare le quote, ma anche adeguarsi a una serie di aggiornamenti fiscali e strutturali. Ecco cosa comporta in dettaglio:
Questi adempimenti, introdotti dalla nuova legge, hanno un impatto importante sui PVR e sulle attività prevalenti che intendono operare nel rispetto delle nuove normative, aumentando le responsabilità per chi vuole espandere o proseguire nell’ambito del Punto Vendita Ricariche
I nuovi requisiti hanno reso i PVR più regolamentati ma anche più sicuri. Pur richiedendo un investimento iniziale superiore rispetto al passato, i PVR rappresentano ancora una soluzione economicamente accessibile rispetto all’apertura di un’agenzia di scommesse completa. La semplicità operativa e il basso investimento li rendono una scelta ideale per chi vuole ampliare i servizi offerti, soprattutto in attività commerciali già esistenti.